lunedì 27 aprile 2020

sapiens: da animali a dèi

La lettura di questo libro di Yuval Noah Harari, traccia uno spartiacque: c'è un prima e un dopo la lettura. Analisi attenta dell'evoluzione umana ed in particolare di Homo Sapiens dalle origini ad oggi.
Da sempre Homo Sapiens, nell'illusione  di migliorare la propria esistenza, ha progredito nella tecnologia passando attraverso le varie rivoluzioni (cognitiva, agricola, scientifica, industriale, digitale,..) da cacciatore raccoglitore a ciò che siamo oggi. Ma questo progresso ci ha reso davvero più felici, più sani, più liberi? Harari sostiene che il perseguimento di una vita più facile ha sempre portato, e continua a portare, a difficoltà maggiori.


Homo Sapiens ha sottomesso tutto ciò che ha ritenuto opportuno, credendosi in diritto di farlo, la sua capacità di creare leggende miti, dèi, religioni, ideologie ha consentito agli uomini di vivere e collaborare in comunità sempre più grandi e numerose.

Qualche giorno fa mi sono imbattuto per caso in questo video di Amedeo Balbi in cui viene rappresentato in modo estremamente comprensibile il rapporto tra tempo di esistenza della nostra specie con il tempo della terra e di tutte le altre specie che ci hanno preceduto. Ci si rende conto di quanto siamo piccoli ed in linea con quanto afferma Harari, di quanto la vita da un punto di vista puramente scientifico, è assolutamente senza senso. Le diamo senso grazie a significati ultraterreni e, più di recente, alle ideologie umanistiche come il nazionalismo, il capitalismo, la democrazia.